Principali Monumenti

Chiesa dell'Immacolata Concezione

Sorge anch’essa nella piazza, di fronte alla parrocchiale. Detta “dei Bianchi”, perché sede dell’omonima Confraternita,  fu istituita nel 1516. L’attuale edificio è il risultato di una ristrutturazione ottocentesca con facciata di forme puriste che incorpora il vecchio portale che reca la data, ormai consunta, dalla vecchia fondazione.

 

La storia:

Nel 1516 venne eretto in Fiumalbo, nella piazza allora prospiciente il fianco sinistro della Parrocchiale, l’oratorio dell’Immacolata contemporaneamente sorse una compagnia di devoti che ne tutelava il culto; in vari tempi tale compagnia fu dotata di rendite, fondi e terreni e il pontefice Alessandro VII il 20 Aprile 1659 ordinò l’istituzione sotto il titolo di M:SS.Immacolata. Dopo l’occupazione napoleonica ci fu un decadimento nello zelo originario degli ascritti a cui si aggiunse il divieto di portare la cappa durante le processioni, essendo ammessa solamente per i confratelli del SS. Sacramento. La chiesa non veniva più officiata come in origine e diminuivano anche le offerte (oltre tutto una parte dei beni servì per l’acquisto della chiesa delle ex monache di S. Caterina, perché, evidentemente, vi fu un concorso finanziario ai confratelli del SS. Sacramento, non ben precisato. Tale situazione sembrava progressiva finchè  Mos. Sommariva nel 1825 visitò l’oratorio e giudicandolo indecoroso minacciò di sospenderlo se in breve tempo non fosse stato restaurato, i superiori della compagnia allora decisero d’intraprendere l’opera di ristrutturazione dell’edificio condotta, però, non troppo correttamente venendosi a perdere importanti testimonianze storico-artistiche(v.<  l’anno 1526(*) (1516) ed aggregata all’Arcicon / fraternità di San Lorenzo, e / Damaso in Roma l’anno / 1845>> ms. in APF) . Per merito del cappellano don Marco Zannotti la compagnia, rinata a nuova vita, dette inizio ad una raccolta di offerte  per dotare l’oratorio di nuovi arredi l’undici Settembre 1842 furono riformati i capitoli m ei regolamenti e nominati i collettori destinati a raccogliere le offerte; essendo state molto larghe fu acquistato dai fratelli Agati di Pistoia un organo e si provvide a far costruire la tribuna lignea, originariamente posta al lato del presbiterio. I confratelli che vestivano cappa bianca fin dal 1659 e perciò chiamati <>, nel secolo XVIII si arricchirono di pregevoli insegne processionali come la croce-stendardo, i bastoni argentei, gli emblemi lignei e in cartapesta dorata, i fanali e il grande stendardo dipinto su ambedue le parti, avente nel recto l’immagine dell’Immacolata e nel verso la Madonna col  Bambino fra i santi  Bartolomeo e Rocco. Malamente adattato a quadro sul finire del secolo scorso, sembra essere delicata opera di un pittore veneto dell’ultimo quarto del settecento. Il confratello Luigi Nizzi ottenne, con breve del 20 Agosto 1844, che la compagnia fosse aggregata all’ Arciconfraternita della collegiata di S. Lorenzo in Damaso di Roma e otteneva ancora dal vescovo mons. Reggianini, con diploma del 26 settembre 1845, lq forma dell’abito usato attualmente, consistente in una cappa o camice bianco e sarocchino ceruleo(1). La chiesa dell’Immacolata Concezione, detta” dei Bianchi”, è sorta probabilmente come oratorio della confraternita dei Bianchi, che fu istituita nel 1516, deve il suo aspetto attuale a una generale ristrutturazione ottocentesca, con facciata in pietra di forme puriste che però incorpora il vecchio portale che ha data, ormai consunta, della fondazione. Nella nicchia superiore è collocata una statua dell’Immacolata in arenaria firmata da Pietro Onorato Bagatti. All’altezza della porta d’ingrasso vi sono due statue: una di S. Giovanni di Berchmans, l’altra di S. Stanislao Kostka. L’interno ad aula, con grande volta a botte, in origine aveva le pareti affrescate ad Saccaccino Saccaccini nel 1534, con scene della Passione andate poi distrutte nella prima metà dell’ottocento. Sulle pareti si trovano due tele: una cinquecentesca con l’incoronazione della Vergine, di scuola Romana; l’altra è uno stendardo processionale settecentesco di cultura Veneta dipinto su ambedue i lati (il restauro ed il tipo di collocazione hanno reso possibile la visione di entrambi i lati dello stendardo). Pregevoli anche l’altare ottocentesco e l’organo, sulla cantoria, degli Agati - Nicomedi di Pistoia. Sul campanile la maggiore delle campane reca il nome di Padre Marco Bonacchi, Fondatore del Convento di Fiumalbo dei Minori Conventuali.

Proprietà dell'articolo
creato:venerdì 18 gennaio 2013
modificato:venerdì 18 gennaio 2013